…cari lettori, sospinto dal dolore
di Euterpe disorientata per l’eterno viaggio, intrapreso da un
genio della musica, sull’ineludibile barca di Caronte il 28 luglio
del 1750, mi accingo con profondo sentimento a rendere omaggio al
grande J.S.Bach…
Ritratto di E.G.Hausmann
(Lipsia museo storico della città) |
Mozart: …....
”Bach, un giorno per leggerti, una vita per ascoltarti”…
Beethoven: …”Bach,
non un ruscello, ma un mare”…
Liszt: …........
”Bach, senza di te, non più una nota”…
Chopin:….....
”Bach, una fuga per infiniti preludi”…
…liberamente
tratte dalle memorie dei grandi della musica classica…
…scrivere di J.S.Bach, come uomo di
tutti i giorni e come genio della musica, sarebbe per me un’impresa
titanica. Pertanto mi limiterò a menzionare i passi più salienti
della sua vita ...
…la carriera professionale di Bach
ha inizio nel segno di una delusione, o peggio: al primo contatto con
il mondo del lavoro egli provò la bruciante sensazione di essere
stato vittima di una prevaricazione che, ancora molti anni dopo, non
aveva dimenticato. Era l’aprile del 1702, aveva diciassette anni e
si era appena diplomato alla Scuola di S. Michele di Lüneburg e venne
a conoscenza che c’era una possibilità di lavoro a Sangerhausen,
essendo vacante il ruolo di primo pianista municipale di San
Giacobbe, la chiesa più grande di quella città. Raggiunto il luogo,
diede la prova di sé nel corso di una pubblica edizione, e di
conseguenza il consiglio municipale espresse parere favorevole alla
sua assunzione, malgrado la giovanissima età, ma accadde qualcosa,
che lo stesso Bach ricorderà nel 1736, trentaquattro anni dopo,
scrivendo ad un amico:”…nonostante la mia pochezza avesse
ottenuto, sotto l’amministrazione del defunto borgomastro Vollrath,
l’unanimità dei voti…non ebbi la fortuna di uscirne
vincitore…poiché in quella occasione un altro candidato vi fu
iumposto dalla più alta autorità*”.
Una storia esemplare: la storia di
un giovanissimo organista che punta molto in alto, e tuttavia si
scontra - e non sarà l’ultima volta – con l’autorità
costituita, dalla quale comunque non può prescindere.
*Per la storia, l’autorità di
Sangerhausen, si chiamava Johann Georg di Sassonia-Weissenfels, duca
di quella piccola città.
(Dal saggio biografico di Eduardo Rescigno)
Johann Sebastian Bach, nasce in Turingia ad Eisenach il 31 marzo 1685, da Johann Ambrosius e da Elisabeth Lämmerhirt e muore a Lipsia il 28 luglio 1750; ultimo di otto figli di una famiglia di cinque generazioni di musicisti in cui eccelle come unico genio; frequenta nella città natale la scuola di latino (1693-95), ma è costretto da circostanze familiari (nel 1694 perde la madre e
l’anno successivo il padre che si è appena risposato) a recarsi a
Ohrdruf dove risiede il fratello maggiore Johann Cristoph
(1671-1721), organista dal 1690 nella chiesa dello stesso paese, allievo di
Johann Pachelbel, continua l’educazione musicale del fratello minore che
nel frattempo riesce a completare il ciclo regolare di studi alla
scuola di latino.
Il 15 marzo 1700 al compiersi del quindicesimo anno di età, Johann Sebastian si trova svincolato dalla Komfirmation luterana che sancisce la fine dell'adolescenza e l'inizio di un possibile autosostentamento, percorso che il ragazzo ha già programmato con l'approccio a un apprendistato artigianale che non si realizzerà, per la provvidenziale figura del Cantor e maestro di musica Elias Herda che alla scuola di latino sostituisce un certo Johann Heinrich Arnold, espulso dal rettore per forte estremismo verbale: più che un violento o criminale, è definito un povero malato di mente. Herda ascoltando il giovane Sebastian in una recita canora apprezza la sua bellissima voce di soprano e gli consiglia con veemenza di recarsi presso il Lyceum del convento di S. Michele in Lüneburg, dove avrebbe potuto terminare gli studi scolastici senza pagare la retta grazie a una borsa di studio e perfezionarsi nella musica, percependo anche un piccolo compenso in talleri per le sue prestazioni canore; si affranca
così dalla famiglia raggiungendo Lüneburg all’estremo nord della Germania anche se il fratello maggiore Johann Cristhoph ha i mezzi per tenerlo presso di sé, ma il giovane Sebastian ha ormai altri obiettivi. Accolto nella scuola, si trova ben presto a far
parte del coro e può avvicinare Georg Böhm, originario della
Turingia pure lui, che tanta parte avrà nello sviluppo dell’arte
organistica del grande Bach.
In questo periodo, J. Sebastian plasma
il proprio temperamento di musicista e completa la sua preparazione
professionale anche grazie alla ricchissima biblioteca della scuola;
frequenti viaggi nella vicina Amburgo gli consentono di conoscere
l’arte del celebre e ormai vecchio organista J.A. Reinken, ma
soprattutto ha modo di frequentare la Corte di Celle, residenza dei
duchi di Braunschweig-Lüneburg, francofila anche in musica e di
conoscere quindi le opere dei massimi compositori francesi di quel
tempo.
Nella primavera del 1703 il diciottenne
maestro ottiene il primo impiego importante come violinista alla
corte di Weimar che gli permette di far ritorno nella regione nativa
dove può sviluppare il proprio talento e il proprio bagaglio
tecnico, frutto di uno studio condotto quasi senza maestri e senza
guida, con il solo aiuto di una tradizione familiare mai spenta e con
il soccorso di una straordinaria facoltà intellettuale che lo aveva
indotto a esplorare sistematicamente la musica del XVI e XVII secolo.
A Weimar Sebastian si trattiene pochi
mesi, desideroso di sfruttare meglio la sua vocazione, il giovane
musicista ottiene nell’agosto del 1703 il posto nella Chiesa nuova
di Arnstadt, per collaudare il nuovo l'organo giunto dopo due anni dalla commissione. Qui
rimane sino al giugno 1707, dove compone l'universale 'Toccata e Fuga' in re minor BWV 565; durante questi anni di servizio, J. Sebastian lotta non poco, ma inutilmente, per
l’affermazione della personalità e più volte viene in urto con le
autorità cittadine.
Nell’ottobre 1705, richiede un
permesso di quattro settimane per recarsi nella lontana Lubecca ad
ascoltare il più grande organista di quei tempi, Dietrich Buxtehude,
ma in realtà vi si trattiene quattro mesi. Il fatto provoca la
reazione del concistoro cittadino già insoddisfatto delle
innovazioni introdotte nella musica organistica; la situazione trova
rimedio nel nuovo incarico che gli viene offerto
dalla cittadina di Mühlhausen, presso la chiesa di San Biagio.
Qui Bach si trattiene dal giugno 1707 al giugno 1708; il breve periodo è caratterizzato da due
importanti avvenimenti: il matrimonio con la cugina Maria Barbara
(1684-1720) che partorisce sette figli e la composizione delle prime
cantate, tra le quali una è forse il famoso Actus Tragicus (nr 106
dell’indice delle opere di Bach: Bach-Werke-Verzneichins, BWV) e
due sono quelle che Bach riesce a veder pubblicate (di
queste soltanto una ci è pervenuta: Gott ist meine König- Dio è il
mio re, BWV 71).
Ragioni economiche e soprattutto le
limitazioni della sua libertà di azione inducono presto il
compositore a cercare un nuovo impiego. L’occasione scaturisce
dalla Corte di Weimar alla quale il maestro ritorna dopo
cinque anni, ma non più in veste di violinista, bensì come
organista di corte e musicista da camera. Il periodo di Weimar
(1708-1717) rappresenta il primo dei tre grandi momenti creativi del
genio bachiano, protetto dal principe Johann Ernst, buon compositore
e unito da grande amicizia col cugino Johann Gottfried Walther, Bach
ha la possibilità di dedicarsi con slancio e piena libertà d’azione
a composizioni musicali che rispondono ai suoi ideali: coltiva in
maniera particolare l’organo, scrive una trentina di cantate e
studia a fondo i maestri italiani, Vivaldi in prima istanza, di cui
trascrive dieci concerti, Albinoni, Corelli, Legrenzi, non
trascurando quelli di più antica data come Frescobaldi del quale
copiò di proprio pugno, nel 1714, la raccolta dei 'Fiori Musicali'.
Tuttavia, nonostante il prestigio acquisito e pur ricevendo uno
stipendio superiore, non riesce ad affermarsi come Kappelmaeister (maestro di cappella) che tanto desidera. Neppure alla morte
dell’allora titolare J.S.Drese. Ebbe invece il titolo di
Konzermeister (maestro di cappella) nel 1714. In seguito urtandosi
col duca Wilhem Ernst, Bach chiese più volte di essere esonerato
dall’incarico e presenta infine le proprie dimissioni: per tutta
risposta viene incarcerato, per quasi un mese, e quindi licenziato
bruscamente il 2 dicembre.
Pochi giorni dopo, il musicista si
trasferisce alla corte di Köthen, presso la quale si trattiene sino
al 1723...
…cari lettori, qui fermo lo scritto
perché la vita di un genio, come quella di Johann Sebastian Bach,
per essere ben documentata, necessita di una lunga lettura.
Pertanto, per non tediarvi oltre, la recensione sul genio che ha
tracciato la strada maestra, permettendo così lo svolgersi della
musica classica come oggi la conosciamo, sarà ripresa in un altro
post…
J. S. Bach fu
compositore, violinista, organista, collaudatore d’organi musicali,
insegnante e direttore d’orchestra.
J.S.B. Toccata e fuga in re minore, registrata con l'organo della Basilica di Ottobeuren (Baviera)
Mani possenti le tue
Sebastian
Come il cuore tuo e
l’ingegno
Che toccato hanno il cielo
E fugato le pietre più
sacre
Di chiese in parrocchie
Di duomi in cattedrali
Han tremato aria e mura
Al suono d’un re
sostenuto
Minore soltanto per nota
E non per regale figura
Suoni dolci suoni gravi
Da alte canne liberati
Per salire al trono d’un
Re
Per scendere a udito
mortale
Che tacito e chino
E ancora e per sempre
Templare t’ascolta in silenzio
Facciata e interno della Cattedrale di
Ottobeuren in Baviera
dove si sono cimentati i maggiori organisti
della storia musicale.
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