mercoledì 27 marzo 2013

La Primavera

I colli di casa mia: primavera 2012


Or già fra questi colli torni a risuonar preludio canto di primavera, che quieto vento sparge all’aria fino al mare, che altro inverno donar non può che algido cielo e bianca luna e vive stelle.





Strada e quercia di casa mia:2012


Ah romita quercia, che ancor i passi miei accogli lungo la via percorsa in solitaria riva, stagion dopo stagione, e di risveglio oggi come ieri, tu meni i rami a nuove gemme, quando al noverar del tempo d’una sola son’io d’età più ampio.




Giunchiglie del mio declivio:2013

Primavera dintorno, giunta sei appo l’inverno per ridestar la vita a luce nuova, e di natura lieto risveglio di fiore in fiore, e nell’udito vivo il suono di misti augelli, che quieto vento rapisce per scender armonioso giù nel cuore.





Alba del mio cielo: marzo 2013


 Ah primavera novella, or che d’ogni notte miro l’azzurro cielo degli occhi tuoi, e nunzio del giorno a primo Raggio di Sole sorride il desiderio, allorché d’un sol abbraccio cade lontano il mio pensiero.





Margherite di casa: 21 marzo 2013


Primavera di rinnovata veglia, innocente orchestri le danze dei primi amori, e quand’io colà rimembro, più non sei tu quieto vento degli anni miei, che infra l’erba di quadrifoglio e margherite chiare, più non strappo d’un petalo l’illusione e niente più mi cale.





Passata è un'altra stagione
ed io ricordo quand'essa oblia.

Vivaldi: La Primavera

a volte ti ascolto
quieto vento di primavera
t’ascolto quando sei lontano
quando sei vicino
e mi parli sulla pelle

t’ascolto quando penetri nei capelli
e come un bimbo che gioca
a rotoli sull’erba
tu giochi a spargerli nell’aria

beffardo ineffabile sorridi
quando dell’acqua
ti compiaci di spezzare il silenzio
o quando sconvolgi il volto alle nubi

a volte ti ascolto
nel giorno nella notte
nell’oscurità dell’aria
allorché la tua voce sibila più chiara
e concerti le danze dei figli della luna

fra infinite stelle
il mio udito cerca di afferrarti
e nulla stringono le parole
che sole si confondono
nel profondo padiglione del cielo

allora solo allora
vedo tutta l’invisibile bellezza
racchiusa nel tuo inafferrabile respiro
e solo allora sento l’eterna carezza
scuotere l’anima del mondo

ti amo
quieto vento di primavera
ti amo e ti ascolto
quando forte è il tuo mugghiare
e tacita ogni altro rumore

t’ascolto quando prepotente
frastuoni il tacito dell’aria
o quando parli al mare
e lo dipingi di cupo colore

e quando le onde come lacrime
bagnano il cielo
vedono gli occhi miei
come vedono gli occhi del mondo

e quieto o prepotente
sempre sento di amarti
perché sempre sei
lo stesso vento di primavera

venerdì 8 marzo 2013

Otto marzo

Leonardo da Vinci "donna col velo"
matite e carboncini di Sergio Celle












...non ho mai avuto un forte entusiasmo  e nemmeno un certo  interesse verso le date celebrative delle ricorrenze. Così è per la data che ricorda la festa del papà, della mamma, degli innamorati...ecc... E questo vale naturalmente anche per la ricorrenza dell’8 marzo: festa della Donna.  Dico questo perché penso che i rapporti fra gli individui che si amano, e che sono amati,  non debbano dare una certa importanza alle scadenze del calendario,  ma  debbano piuttosto essere seguite con costante attenzione e  cura. Così anche oggi, le mimose, come ieri le rose e l’altro ieri i baci con la citazione, mi lasciano alquanto distaccato. Mentre a volte sorrido con una punta di tristezza pensando a coloro che ci vivono accanto, i quali potrebbero pensare  e accorgersi di noi soltanto in quel particolare giorno e magari imprecare in silenzio per quella ricorrenza la quale c'impone ad arrivare a quell'appuntamento con un dono. Quindi, affermo con convinzione, che se fossi un donna sarei felice di ricevere anche soltanto un miraggio da parte di colui che mi sta vicino. Un miraggio che racchiuda l’impegno a comprendere giorno dopo giorno, le mie speranze e i miei desideri. E perché no, anche le illusioni. E così i sacrifici che tutte le donne affrontano per trovare un lavoro, un impiego meritevole, per raggiungere un titolo di studio, per far crescere i figli, assistere i genitori a volte più che anziani, occuparsi di mille faccende che soltanto a lei, la Donna, madre natura ha assegnato. La giornata dell'8 marzo è da cogliere come una grande opportunità, dove considerare le conquiste socio-politiche raggiunte da tutte le donne del mondo nell’ultimo secolo, da quando è stata presa la decisione di dedicare questa ricorrenza all’altra metà della mela e ai tanti problemi che ancora esistono. Una giornata, dove  la Donna ha tutto il diritto di affermare, quanto ancora sia grande la lotta affinché le vengano riconosciute quelle capacità e attitudini fino a ieri prerogative dell’uomo, che nel terzo millennio ancora stenta ad ammettere e a riconoscere le qualità, le capacità e la bravura del pianeta femminile.
 Questa differenza e disparità ancora mancante fra uomini e donne, è  causa principale che  scatena infinite disarmonie politico-sociali, di convivenza civile incongrua nella parità dei diritti, dove a farne le spese è il sesso femminile che di continuo viene violentato psicologicamente e materialmente. Quando, al contrario, la superiorità della Donna potrebbe servire a equilibrare quelle forze che porterebbero a un’organizzazione sociale più feconda, a una vita più equa e serena fra i popoli. La verità invece è che le società  moderne e tecnologicamente più avanzate sono ancora fortemente maschiliste, figuriamoci quelle cosiddette del terzo mondo, dove la prima causa di morte fra le donne di età fra i 15 e i 40 anni, sono per violenza sessuale. Senza menzionare gli oltraggi che che si verificano dentro le mura di casa. Allora credo sia giusto affermare con un cenno filosofico, che unire le capacità intellettive di ambo i sessi sia un fenomeno che rientri nella logica della ragione di una natura cui gli esseri stessi appartengono. Con questo,  personalmente voglio riconoscere tutti i meriti che la  Donna   ha perseguito con tenacia, devozione, coraggio, forza caratteriale e amore, lottando a volte fino a sacrificare la propria vita di ogni epoca storica. Così ricordando che l’8 marzo,  non deve essere un solo giorno,  ma tutti i giorni, per tutti gli uomini della terra, dedico alla straordinaria figura della Donna, questi versi:

 Anne Sophie Mutter icona femminile
 dello strumento ad arco per eccellenza

                        sempre più non odo cantar di rose                         
e ride il mondo se dipingono il verso
petali di ieri che avete ornato mille cose
 effluvio d’oggi che in mille vie s’è perso

 donne di voi io scriverò d’una sola rosa
essenza  di ieri  di oggi  e di domani
vostra è l’orchidea tempio senza posa
che nell’arca dei pensieri poserò le mani

donna lode agli antichi per la tua gloria
di te Amore e voluttà  furon primo diletto
come i nostri da Eco custoditi nella storia
 che di marzo resti per te il giorno prediletto



more and more I hear singing of roses
and the world laughs if they do not paint the verse
petals yesterday’s that have adorned many things
scent of today that has been lost in a thousand ways

women of you I will write of a single rose

essence of yesterday of today of tomorrow
yours is the orchid temple without end
that in the ark thoughts I will lay the hands

woman praise to the ancient for your glory

of you Love and voluptuousness they were first
like ours by Eco preserved in the history
that of March remains for you the day's favored
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