mercoledì 17 ottobre 2012

Frédéric Chopin



Frédéric Chopin  ritratto da M.Wodzinska 
nel 1836
-----------------------------------------------------------------------------------------------

Oggi, 17 Ottobre del 1849, si spegneva a Parigi, dopo una lunga e sofferente agonia per tisi, il “poeta del pianoforte”: Frédéric Chopin.

Il nome di Chopin è molto familiare nell’800; e tale resterà, senza contrasto alcuno, fino a che l’arte della musica avrà vita.
Il genio Chopin ebbe un immediato riconoscimento. Non solo egli raggiunse in breve la fama – ciò che di rado avviene quando si tratta di un compositore – ma la sua andò sempre crescendo.
Agli ascoltatori stupiti, le sue composizioni producevano una indimenticabile impressione, tanto era la bellezza delle sue armonie. Come l’intensità con cui esprimeva la passione, l’eleganza di uno stile del tutto nuovo e personale. Combinazioni musicali fascinose per le fioriture melodiche, le quali sapevano incarnare la dignità e la raffinatezza caratteristica della razza polacca, e insieme il fervore della  fede patriottica.
Un secolo più tardi, musicisti e pubblico non erano meno sorpresi e impressionati dall’espressione del genio chopiniano. Un genio che nessuno poté negare nell’originalità delle sue composizioni da far ascendere il pianoforte da posizione secondaria, all’altezza di primissimo strumento musicale.
Si crede a torto da taluni che la fama duratura di Chopin debba piuttosto venire attribuita alla sua esistenza infelice; alla malattia che lo oppresse per la maggior parte della sua vita; al tormento che soffrì per la sua Polonia adorata; all’accoramento per quella sua vita incompleta che non gli permise mai di raggiungere la felicità  alla quale aspirava. Queste cause esistettero, è vero, da attirare sul cagionevole maestro le simpatie particolarmente del mondo femminile. Ma se deve il suo posto fra i grandi geni musicali, è soltanto grazie ai pregi della sua musica innovativa che elesse a sommo grado il periodo del romanticismo.
A  soli 21 anni lascia il suo paese natale, e il suo primo amore non compiuto (Maria Wodzinska), per Parigi. Meta raggiunta dopo un breve e infausto soggiorno musicale a Vienna. Un Chopin consapevole della già raggiunta perfezione tecnica pianistica e non meno di compositore, che pensa sia più facile conquistare una Parigi anche se colma di tanti giovani talenti. Ma anche inconsapevole del suo delicato stato fisico, cagionevole di salute e dall’aria malinconica per la nostalgia della sua terra. Ma se da una parte il destino aveva già decretato per l'astro nascente una breve esistenza, dall'altra lo aveva dotato di due mani figlie del vento, piene di grazia e dalla linea aristocratica.
Arrivò a Parigi portando con sé uno scrigno d'argento donatogli dai suoi migliori amici, colmo di terra di Polonia. Gli fu donato per non fargli dimenticare a quale nazione appartenesse, e quanto la sua terra lo avrebbe sempre amato. Assieme allo scrigno, una rosa riposta in una lettera: l’ultima fra le tante della sua amata Maria Wodzinska, la stessa che lo ripudiò per un infelice e breve matrimonio. L’amore del popolo polacco per la patria è sempre stato simbolo di un viscerale legame patriottico. Frédéric Chopin non lo poteva immaginare, non fece più ritorno alla sua amata terra.
A Parigi si lega di una affettuosa amicizia con il più grande virtuoso del piano, riconosciuto in tutta Europa, Franz Liszt.
Alla tastiera il giovane polacco mostrò un tocco soffice, puro, ardente, ma la sonorità era troppo delicata, esile, come il soffio di un cuore innamorato senza speranza. Note musicali che parlavano come sublimi versi poetici. Melodie che lasciavano una carezza nell’anima per la loro dolcezza soffusa. Sonate che non si prestavano per una grande sala da concerti. Infatti egli amava suonare, improvvisando anche per ore, presso i salotti più aristocratici di Parigi.
Oltre le serate da camera, per mantenersi iniziò a impartire lezioni alle signorine dell'aristocrazia. Insegnava a cinque o sei allieve in un giorno, per 20 franchi a lezione: l'equivalente di circa cinque euro di oggi.
Suonava in modo brillante, indimenticabile, in piccole riunioni di persone amanti della bella musica.
Aveva una carrozza, un domestico, e portava sempre guanti bianchi. L’eleganza era un lusso cui non avrebbe mai rinunciato. Anche nei periodi meno fortunati.  
Chopin fu definito «il poeta del pianoforte». Lo si ricorda più per i suoi celebri notturni. Ma nondimeno per i suoi walzer, mazurche, polonaise, studi, scherzi e ballate. Per finire con i preludi scritti durante il soggiorno maiorchino in compagnia della sua ultima prova sentimentale: George Sand. Un soggiorno quello di Maiorca, ricordato più per l’insistente e continua pioggia che per gli attacchi violenti di tosse sanguigna. Fra i vari preludi, George Sand, (pseudonimo di Amandine Aurore Lucile Dupin) definì ne la “Histoire de ma vie”,  il ‘Preludio delle gocce di pioggia’ proprio perché composto in una notte di forte tempesta.   
Non compose praticamente nulla per altri strumenti, o per voci.
Il pianoforte era un prolungamento della sua persona, un'intima e obbediente parte di lui, così come le corde vocali di una primadonna del canto sono parte di lei.
Questa comunione quasi corporea gli diede la possibilità di eseguire col pianoforte cose che non erano mai state provate e nemmeno pensate prima.
Gli schemi ritmici che Chopin scelse per la sua musica erano spesso quelli tradizionali, come la mazurka o il valzer. Il vino novello, frizzante, che egli versò in queste vecchie bottiglie le trasformò arricchendole in bellezza e novità.

Il febbrile ritmo di vita parigina e la tormentata permanenza a Maiorca, presso la Reale Certosa di Valldemosa, minò la già precaria salute di Chopin. La stessa malattia ereditata dal padre, la tisi.  Patologia oscura che allora non lasciava scampo, fu la causa della penosa sofferenza e una lunga agonia che condusse alla morte alla sola età di 39 anni l’infelice genio polacco. Fra le tante composizioni di Chopin, oggi vogliamo ricordarlo con la sua sonata per piano No2 op.35  ‘Marcia Funebre’. Composizione che tutti i più grandi interpreti del pianoforte, si sono cimentati. E che ancora oggi viene suonato nei maggiori concerti per pianoforte a lui dedicati.

Ho preferito ricordare l’essenziale musicale di Frédéric Chopin, piuttosto che la sua  esistenza tempestosa, costellata di sofferenze fisiche e interiori.

Fryderyk Franciszek Chopin, il cui nome è noto anche nella variante francesizzata Frédéric François Chopin, nasce a Zelazowa Wola il 22 Febbraio 1810 e muore a Parigi il 17 Ottobre 1849.


Chopin a Parigi. Ritratto da. E. Delacroix
                  

a questo intimissimo brano, eseguito dalla grande 
Valentina Igoshina,  dedico questi versi per
 ricordare un felice incontro  durato quanto
     il tempo di un bacio all'alba di un tramonto

        


Per non dimenticarti

Oggi su queste note
Che trafiggono l’aria
E il respiro di un amore
Io piango il tuo silenzio

E su queste e non altre
Giunse il primo sguardo
Il concerto d’un sorriso
Il nostro primo incontro

Su questa dolce melodia
Scrivere doveva un bacio
Dall’alba di un tempo
Al tempo d’un tramonto

Su questo triste canto
Il nostro primo bacio
Breve bacio di un’alba
Di un tramonto l’addio

Così breve il nostro amore
Di ieri gioia il tuo respiro
E di oggi tacito il silenzio
Che tutto ti riveste il corpo

Su questa dolce melodia
Io solo resto prigioniero
Di una infinita lacrima
Che non scende nell’oblio

E su queste immortali note
Il sorriso di un breve amore
E su questo o dolce morte
Rubato tu le hai la vita



Not to forget you

Today on these notes
That pierce the air
And the breath of love
I cry your silence

And on these and not others
Came the first look
The concert of a smile
Our first meeting

On this sweet melody
Had to write a kiss
Since the down of time
At the time of a sunset

On this sad song
Our first kiss
Brief kiss of a sunsire
Of a sunset farewell

So short our love
Yesterday’s joy your breat
And today’s tacit silence
Everything your covers the body

On this sweet melody
I only rest prisoner
Of an infinite tear
That does not fall into oblivion

On these immortal notes
The smile a short love
And on this or sweet death
You have stolen her life


                            ©Sergio Dellestelle

lunedì 1 ottobre 2012

Lei, la mamma

Picasso: madre e figlio
Ryan Gosling con madre

Per chi ha vissuto la mamma, una premurosa e affettuosa mamma, l’accoglie sempre con infinita gioia. Tutto il pregio di un’anima, è la bontà e la bellezza che la contraddistingue. Una mamma non può che essere amore, come un tenero cuscino per il viso. Il cuscino tace e non si sente; sorregge cedendo. E tutto è carezza e sorriso del suo bacio amorevole.
 

L’inconsapevolezza di essere madre
 e figlia incompresa di un maroso amore 






Questi versi in rima che esprimono malinconia e tristezza sono dedicati a tutti quelli che di Lei, la propria mamma, o per un motivo o per un altro, hanno soltanto il presente ricordo di un’inspiegabile assenza affettiva.
  

 



Tristezza e Melancolia

Tristezza e Melancolia sorelle care a un tempo
A Lei sillabano queste parole o venerabile notte
Versi rapiti al silenzio d’un cuore senza scampo

Parole depositate o notte sulla tua fresca mano
Ora in alba sciolte su fiori da pallida rugiada
Di Amore e Morte vestito io sono ormai lontano

Non un sorriso alla divina regina della prosa
Né più lacrime d’un verso su quest’arida terra
Or che già sospese eran tutte in petali di rosa

E che ancor prima di cadere
In gocce di pianto agli occhi
Scese in petto eran senza sapere

E questa e sola infinita Tristezza
O stanco mio cuore senza rintocchi
È divina Melancolia vestita di Bellezza


Sadness and Melancholy

Sadness and Melancholy dear sisters at the same time
To her they rhyme these words or venerable night
Verses abducted at the silence of a heart with no escape

Words stored or night on your hand cool
Now in the dawn of loose flowers from pale dew
Of Love and Death dress I am now far

Not a smile to the divine queen of prose
No more tears of a verse of this arid land
Or they already were all suspended in rose petals

And what a still before falling
In drops of tears in the eyes
they went down into chest were without knowing

And this and only infinite Sadness
O my tired heart without tolling
It is Melancholy dressed in divine  Beauty


                                              ©Sergio Dellestelle
Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.