Per chi ha vissuto la mamma, una premurosa e affettuosa mamma, l’accoglie sempre con infinita gioia. Tutto il pregio
di un’anima, è la bontà e la bellezza che la contraddistingue. Una mamma non può che essere amore, come un tenero cuscino per il viso. Il cuscino tace e non si
sente; sorregge cedendo. E tutto è carezza e sorriso del suo bacio amorevole.
L’inconsapevolezza di essere madre
e figlia incompresa di un maroso
amore
Questi versi in rima che esprimono malinconia e tristezza sono dedicati a tutti quelli che di Lei, la propria
mamma, o per un motivo o per un altro, hanno soltanto il presente ricordo di un’inspiegabile
assenza affettiva.
Tristezza e Melancolia
Tristezza e Melancolia
sorelle care a un tempo
A Lei sillabano queste
parole o venerabile notte
Versi rapiti al silenzio
d’un cuore senza scampo
Parole depositate o notte
sulla tua fresca mano
Ora in alba sciolte su
fiori da pallida rugiada
Di Amore e Morte vestito
io sono ormai lontano
Non un sorriso alla divina
regina della prosa
Né più lacrime d’un
verso su quest’arida terra
Or che già sospese eran
tutte in petali di rosa
E che ancor prima di
cadere
In gocce di pianto agli
occhi
Scese in petto eran senza
sapere
E questa e sola infinita
Tristezza
O stanco mio cuore senza
rintocchi
È divina Melancolia
vestita di Bellezza
Sadness and Melancholy
Sadness and Melancholy dear sisters at the same time To her they rhyme these words or venerable night Verses abducted at the silence of a heart with no escape
Words stored or night on your hand cool Now in the dawn of loose flowers from pale dew Of Love and Death dress I am now far
Not a smile to the divine queen of prose No more tears of a verse of this arid land Or they already were all suspended in rose petals
And what a still before falling In drops of tears in the eyes they went down into chest were without knowing
And this and only infinite Sadness O my tired heart without tolling It is Melancholy dressed in divine Beauty
Parole dolci e malinconiche per coloro che più non hanno quel soffice cuscino che "...tace e non si sente, sostiene cedendo". Io ho ancora mia mamma, ma qualche anno fa ho perso quella che è stata per me forse la vera madre, mia nonna, con la quale ho trascorso dal terzo mese di vita alla vigilia del mio matrimonio. Cresciuta da lei, messa al riparo da situazioni insostenibili, almeno me, un pò mi ha salvata e ha reso la mia infanzia meno crudele...Dici bene e cogli nel segno quando parli di "inspiegabile assenza", quella che diventa innaturale quando ti aspetti presenza e bisogno di quel sorriso mai stanco su stanche e anziane membra, di quegli occhi che non smettono mai di parlarti, anche quando si sono chiusi per sempre....
E a proposito del mio post volevo ringraziarti e dirti anche ch,e caro Sergio, Pascal aveva certamente ragione, ma la mia riflessione punta soprattutto ad evidenziare un fatto, innegabile quanto comune: potremmo anche essere una canna pensante, ma quando stiamo male nel corpo ci riduciamo ad essere una canna e basta. Tu sai quel che ho passato di recente e credimi è stato terribile verificarlo di persona. Io faccio tesoro di ogni esperienza, anche e soprattutto di quelle brutte, perchè solo nella tenebra la luce diventa preziosa...
...cara Fatima, voglio rispondere al tuo primo commento, che interpreta bene alcuni significati del post. Perché secondo me, sono tanti. E fra questi sottolineo che a volte una madre per vari motivi esistenziali le riesce difficile essere la madre che tutti i figli desidererebbero fosse. Che a volte non le riesce di amare ciò che per natura sarebbe istintivo. Il risultato si tramuta in un non reciproco scambio di affetti amorevoli fra madre e figlio. Così il soffice cuscino viene a mancare a entrambi i soggetti, divenendo alcova di tragico dolore. Al tuo secondo commento aggiungo soltanto che con la citazione "canna al vento" s'intende la fragilità dell'uomo soggetto alle violenze del tempo, della natura e della fortuna quali elementi inviolabili. Ecco perché ho voluto esprimerti: che cosa siamo?...quando al più labile soffio del micro invisibile, la canna si piega e a volte si spezza...con sincero affetto...
CIAO CARISSIMO!io intanto sono fortunata...c'è ancora..anche se lontano!..comuncque sia...una perdita è sempre 1 grosso dolore..e solo il tempo aiuta ad alleviare il dolore..ma resta sempre..LA MANCANZA!...
...ciao Sandra, felice per te. Ma penso che per tanti altri, in realtà pur avendo la madre vicina, in verità sia lo stesso lontana...con sincero affetto...
pure questo è vero!..ora io ci sono..e nella più totale semplicità mi hanno cresciuta..eppure il rapporto con loro..a mio modo di viver le cose, non le acettavo!..ma solo ora con la distanza che ci separa sento la mancanza..ora hanno bisogno più che mai, di noi..( figli ) per problemi di salute.. ma io non ci sono!..faccio quello che posso..ma sta di fatto che..NON CI SONO!..BUONA NOTTE, SERGIO!
...cara Sandra, le tue accorate parole in fondo riflettono il significato che il post vuole trasmettere: il reciproco amore tra un figlio e una madre...se questo legame affettivo non è mai esistito, più non importa la distanza quanto la vicinanza.. se ora tu senti la loro mancanza, sarà pure per via della distanza, ma io credo sia anche perché tu, dal profondo del tuo cuore, li ami...e se fisicamente non sei presente accanto a loro, penso sia già molto che essi sentano che il tuo cuore invece lo è....con affetto...
Molto dolce l'introduzione del testo e molto sentite le rime che da donna e madre mi fan venir voglia d'abbracciare tutti quei figli che non hanno avuto il dono di posare il loro capo su quel cuscino e a tutte quelle madri che non hanno "saputo amare" lasciandosi trasportare dalla completezza dell'essere. E' bello esser madre, Sergio, è bello stringere tra le braccia il proprio figlio! E su questo non c'è poesia o verso che ne possa esprimere, da donna, la profonda, univoca ed immensa sensazione che si prova! Con affetto
......caro Joe, questo tuo commento l'ho rinchiuso dentro a quel cuscino che tanti non han potuto stringerlo al proprio petto, e con una lacrima l'ho deposto in fondo al mio cuore...con affetto...
Avere il ricordo di dolcezze materne è tra le belle cose della vita . Purtroppo non a tutti è concessa questa fortuna. È un bellissimo post. Ho letto,con piacere anche alcuni dei precedenti, persi in questa mia assenza. Cari saluti e buona settimana
...ciao Paola e compagno. Le tue parole sono verità dolce e amara...la fortuna è un ente inviolabile e bisogna accettarla nella sua cecità: un giorno dona un buon frutto, un altro uno meno buono, e un altro ancora uno cattivo...c'est la vie...ricambio i saluti e buona settimana anche a voi...
Ciao Sergio, oggi posso solo offrirti il mio silenzio nel percepire il sensibile e delicato stato d'animo dei tuoi versi; taccio, mi metto in un angolino e sostengo la tua dedica!
Il destino non mi ha voluto dare la gioia di un parto, ma sono comunque mamma! Spero con tutto l'amore di madre di essere stata un cuscino soffice e silenzioso e d'aver sostenuto il volto dei miei figli. Questa "L’inconsapevolezza di essere madre e figlia incompresa di un maroso amore" non la capisco...non farei mai mancare amore ai miei figli per un uomo. Mai mai mai ..rinuncerei volentieri all'amore, mi basterebbe quello dei miei figli. Se ti va di leggere ilo mio post sulla voglia di stringere un figlio.:http://ilpeccatoveniale.blogspot.it/2011/05/nostalgia-di-un-abbraccio.html Un saluto e buona serata. Ps.Scusami ma devo sottolineare un tuo errore, che agli inizi di questa avventura feci anch'io, in calce al post cè il nome di chi ha pubblicato l'articolo. "La paura" l'ha pubblicata Legolas coautore mio del "Veniale". Hai commentato rivolgendoti a me mentre quelle parole sono di Legolas. Succede quando in un blog ci sono più autori.
...ciao Gala, intanto sono contento che il destino, nonostante tutto, ti abbia indirizzata sulla strada buona affinché il desiderio di essere madre fosse esaudito. E leggendo fra le righe sono certo dell'amore che doni e ricevi dai tuoi figli. Rispondere adeguatamente alla tua perplessità sulla frase che non hai compreso, dovrei risalire un percorso molto, molto lungo e profondo. Così proverò a sintetizzare in breve: Una donna prima di diventare madre è stata naturalmente una figlia. Ed è da questo essere figlia che si dispiegano le ali per affrontare il difficile e lungo volo della vita. Fino al giorno in cui potrebbe ritrovarsi madre. Una figlia, una fanciulla, una bambina, un'anima. Un'anima che non trova, 'per infiniti motivi', l'amore naturale della madre. Un'anima che inizia il suo difficile volo nella solitudine e nel silenzio degli affetti, mentre la sua sensibilità si affina sempre più nella sofferenza e nel dolore per l'assenza di amore. Un'anima che che giorno dopo giorno si trasforma in pura massa emozionale, condizionata a difendere la propria dignità interiore a tal punto da non riuscire ad esprimere l'essenza del suo essere...un'anima incompresa da chi dovrebbe amarla, abbracciarla, accudirla, un'anima che lotta in silenzio sbracciando nella tempesta del suo mare interiore...la stessa che un giorno diverrà madre a sua volta, consapevole di possedere un cuore straripante, una pura massa emozionale che si piega in se stessa a tal punto da rendere difficile anche un semplice gesto affettivo; un'anima inconsapevole di essere madre...cara Gala, ho sintetizzato un malessere che rientra in casi clinici, da divano analitico... non tutte le madri posseggono un equilibrato stato emotivo, un'equilibrata struttura interiore, una stabilità psichica che permetta loro anche l'intima gestualità di un abbraccio...spero di aver reso l'idea in poche parole, la quale voleva essere il perno centrale del post...ti ringrazio per la tua osservazione...ps, mi scuso ancora per la confusione fra te e l'amico Legolas...un sorriso...
Grazie Sergio! Per impegni di lavoro, vedo ora la tua risposta. Grazie per avermi spiegato così bene il tuo concetto. La voglio dire con parole semplici: il sentimento d'amore l'abbiamo insito nell'anima, nel sottile, ma qualcuno che ci insegni ad indirizarlo, dosarlo, esprimerlo è fondamentale se poi a farlo è la madre, si è sulla buona strada. Di nuovo grazie, un sorriso a te con l'anima. Buona domenica.
Sergio sei un magico incanto per i pensieri che hai e per la straordinaria, eccellente, sublime capacità con cui li esprimi, per me travalichi anche l'essere poeta! Sorridente fine settimana!
...dolce Sciarada, quante poche parole bastano per commuovere! Poche, come le tue...anche se a volte, anche un tacito silenzio che urla amore, è sufficiente a una soffocata lacrima...quella che oggi mi hai inconsapevolmente strappato...grazie! Buon fine settimana anche te...
Grazie per i versi, molto belli e così il tuo post e il tuo blog. Per quanto mi riguarda , purtroppo ho sempre dormito"senza cuscino"... Un vero peccato !
Ciao amico mio caro.. ecco che mi ritrovo a sorvolare sui tuoi cieli, e ne scopro il sapore poetico per la madre, Bellissimi versi che tracciano tristi sentieri malinconici come egli stessa è "la madre" quando viene a mancare, quando ti accorgiamo che ne abbiamo più bisogno. egli è pienezza e vuoto.. egli riempie e svuota le nostre vite, Restiamo noi figli, a colmare d'amore Plasmare con le nostre parole, colei che tanto ci manca! Sei sempre un maestro splendido... Abbraccio con tutto il mio Cuore <3 Buona domenica e buon lunedì..Gabry
La musica è SOAVE.... i versi COMMOVENTI...
RispondiEliminaCOMPLIMENTI!!!!!!!!!
...benvenuta sig, Liliana...sono contento che musica e versi siano stati di suo gradimento...un caro saluto grazie...
RispondiEliminaHermoso homenaje. Mis felicitaciones
RispondiEliminaUn abrazo
Parole dolci e malinconiche per coloro che più non hanno quel soffice cuscino che "...tace e non si sente, sostiene cedendo". Io ho ancora mia mamma, ma qualche anno fa ho perso quella che è stata per me forse la vera madre, mia nonna, con la quale ho trascorso dal terzo mese di vita alla vigilia del mio matrimonio. Cresciuta da lei, messa al riparo da situazioni insostenibili, almeno me, un pò mi ha salvata e ha reso la mia infanzia meno crudele...Dici bene e cogli nel segno quando parli di "inspiegabile assenza", quella che diventa innaturale quando ti aspetti presenza e bisogno di quel sorriso mai stanco su stanche e anziane membra, di quegli occhi che non smettono mai di parlarti, anche quando si sono chiusi per sempre....
RispondiEliminaE a proposito del mio post volevo ringraziarti e dirti anche ch,e caro Sergio, Pascal aveva certamente ragione, ma la mia riflessione punta soprattutto ad evidenziare un fatto, innegabile quanto comune: potremmo anche essere una canna pensante, ma quando stiamo male nel corpo ci riduciamo ad essere una canna e basta. Tu sai quel che ho passato di recente e credimi è stato terribile verificarlo di persona. Io faccio tesoro di ogni esperienza, anche e soprattutto di quelle brutte, perchè solo nella tenebra la luce diventa preziosa...
RispondiElimina...cara Fatima, voglio rispondere al tuo primo commento, che interpreta bene alcuni significati del post. Perché secondo me, sono tanti. E fra questi sottolineo che a volte una madre per vari motivi esistenziali le riesce difficile essere la madre che tutti i figli desidererebbero fosse. Che a volte non le riesce di amare ciò che per natura sarebbe istintivo. Il risultato si tramuta in un non reciproco scambio di affetti amorevoli fra madre e figlio. Così il soffice cuscino viene a mancare a entrambi i soggetti, divenendo alcova di tragico dolore. Al tuo secondo commento aggiungo soltanto che con la citazione "canna al vento" s'intende la fragilità dell'uomo soggetto alle violenze del tempo, della natura e della fortuna quali elementi inviolabili. Ecco perché ho voluto esprimerti: che cosa siamo?...quando al più labile soffio del micro invisibile, la canna si piega e a volte si spezza...con sincero affetto...
RispondiEliminaCIAO CARISSIMO!io intanto sono fortunata...c'è ancora..anche se lontano!..comuncque sia...una perdita è sempre 1 grosso dolore..e solo il tempo aiuta ad alleviare il dolore..ma resta sempre..LA MANCANZA!...
RispondiElimina...ciao Sandra, felice per te. Ma penso che per tanti altri, in realtà pur avendo la madre vicina, in verità sia lo stesso lontana...con sincero affetto...
RispondiEliminapure questo è vero!..ora io ci sono..e nella più totale semplicità mi hanno cresciuta..eppure il rapporto con loro..a mio modo di viver le cose, non le acettavo!..ma solo ora con la distanza che ci separa sento la mancanza..ora hanno bisogno più che mai, di noi..( figli ) per problemi di salute.. ma io non ci sono!..faccio quello che posso..ma sta di fatto che..NON CI SONO!..BUONA NOTTE, SERGIO!
Elimina...cara Sandra, le tue accorate parole in fondo riflettono il significato che il post vuole trasmettere: il reciproco amore tra un figlio e una madre...se questo legame affettivo non è mai esistito, più non importa la distanza quanto la vicinanza.. se ora tu senti la loro mancanza, sarà pure per via della distanza, ma io credo sia anche perché tu, dal profondo del tuo cuore, li ami...e se fisicamente non sei presente accanto a loro, penso sia già molto che essi sentano che il tuo cuore invece lo è....con affetto...
EliminaMolto dolce l'introduzione del testo e molto sentite le rime che da donna e madre mi fan venir voglia d'abbracciare tutti quei figli che non hanno avuto il dono di posare il loro capo su quel cuscino e a tutte quelle madri che non hanno "saputo amare" lasciandosi trasportare dalla completezza dell'essere.
RispondiEliminaE' bello esser madre, Sergio, è bello stringere tra le braccia il proprio figlio! E su questo non c'è poesia o verso che ne possa esprimere, da donna, la profonda, univoca ed immensa sensazione che si prova!
Con affetto
......caro Joe, questo tuo commento l'ho rinchiuso dentro a quel cuscino che tanti non han potuto stringerlo al proprio petto, e con una lacrima l'ho deposto in fondo al mio cuore...con affetto...
EliminaBuon mese Sergio!! Passato dal blog di raccontarvi una buona serata. Buona sera e sorriso!
RispondiElimina....ricambio il sorriso Marie, e ti auguro non soltanto un mese, ma tutta la vita, piena di soddisfazioni...Un caro saluto..
RispondiEliminaAvere il ricordo di dolcezze materne è tra le belle cose della vita . Purtroppo non a tutti è concessa questa fortuna. È un bellissimo post. Ho letto,con piacere anche alcuni dei precedenti, persi in questa mia assenza.
RispondiEliminaCari saluti e buona settimana
...ciao Paola e compagno. Le tue parole sono verità dolce e amara...la fortuna è un ente inviolabile e bisogna accettarla nella sua cecità: un giorno dona un buon frutto, un altro uno meno buono, e un altro ancora uno cattivo...c'est la vie...ricambio i saluti e buona settimana anche a voi...
RispondiEliminaCiao Sergio, oggi posso solo offrirti il mio silenzio nel percepire il sensibile e delicato stato d'animo dei tuoi versi; taccio, mi metto in un angolino e sostengo la tua dedica!
RispondiElimina....ciao Sciarada, a volte il silenzio è più eloquente di qualsiasi parola...il tuo angolino è anche il mio...un sorriso..
RispondiEliminaIl destino non mi ha voluto dare la gioia di un parto, ma sono comunque mamma! Spero con tutto l'amore di madre di essere stata un cuscino soffice e silenzioso e d'aver sostenuto il volto dei miei figli. Questa "L’inconsapevolezza di essere madre
RispondiEliminae figlia incompresa di un maroso amore" non la capisco...non farei mai mancare amore ai miei figli per un uomo. Mai mai mai ..rinuncerei volentieri all'amore, mi basterebbe quello dei miei figli. Se ti va di leggere ilo mio post sulla voglia di stringere un figlio.:http://ilpeccatoveniale.blogspot.it/2011/05/nostalgia-di-un-abbraccio.html
Un saluto e buona serata.
Ps.Scusami ma devo sottolineare un tuo errore, che agli inizi di questa avventura feci anch'io, in calce al post cè il nome di chi ha pubblicato l'articolo. "La paura" l'ha pubblicata Legolas coautore mio del "Veniale". Hai commentato rivolgendoti a me mentre quelle parole sono di Legolas. Succede quando in un blog ci sono più autori.
...ciao Gala, intanto sono contento che il destino, nonostante tutto, ti abbia indirizzata sulla strada buona affinché il desiderio di essere madre fosse esaudito. E leggendo fra le righe sono certo dell'amore che doni e ricevi dai tuoi figli. Rispondere adeguatamente alla tua perplessità sulla frase che non hai compreso, dovrei risalire un percorso molto, molto lungo e profondo. Così proverò a sintetizzare in breve: Una donna prima di diventare madre è stata naturalmente una figlia. Ed è da questo essere figlia che si dispiegano le ali per affrontare il difficile e lungo volo della vita. Fino al giorno in cui potrebbe ritrovarsi madre. Una figlia, una fanciulla, una bambina, un'anima. Un'anima che non trova, 'per infiniti motivi', l'amore naturale della madre. Un'anima che inizia il suo difficile volo nella solitudine e nel silenzio degli affetti, mentre la sua sensibilità si affina sempre più nella sofferenza e nel dolore per l'assenza di amore. Un'anima che che giorno dopo giorno si trasforma in pura massa emozionale, condizionata a difendere la propria dignità interiore a tal punto da non riuscire ad esprimere l'essenza del suo essere...un'anima incompresa da chi dovrebbe amarla, abbracciarla, accudirla, un'anima che lotta in silenzio sbracciando nella tempesta del suo mare interiore...la stessa che un giorno diverrà madre a sua volta, consapevole di possedere un cuore straripante, una pura massa emozionale che si piega in se stessa a tal punto da rendere difficile anche un semplice gesto affettivo; un'anima inconsapevole di essere madre...cara Gala, ho sintetizzato un malessere che rientra in casi clinici, da divano analitico... non tutte le madri posseggono un equilibrato stato emotivo, un'equilibrata struttura interiore, una stabilità psichica che permetta loro anche l'intima gestualità di un abbraccio...spero di aver reso l'idea in poche parole, la quale voleva essere il perno centrale del post...ti ringrazio per la tua osservazione...ps, mi scuso ancora per la confusione fra te e l'amico Legolas...un sorriso...
RispondiEliminaGrazie Sergio! Per impegni di lavoro, vedo ora la tua risposta. Grazie per avermi spiegato così bene il tuo concetto. La voglio dire con parole semplici: il sentimento d'amore l'abbiamo insito nell'anima, nel sottile, ma qualcuno che ci insegni ad indirizarlo, dosarlo, esprimerlo è fondamentale se poi a farlo è la madre, si è sulla buona strada. Di nuovo grazie, un sorriso a te con l'anima. Buona domenica.
EliminaSergio sei un magico incanto per i pensieri che hai e per la straordinaria, eccellente, sublime capacità con cui li esprimi, per me travalichi anche l'essere poeta!
RispondiEliminaSorridente fine settimana!
...dolce Sciarada, quante poche parole bastano per commuovere! Poche, come le tue...anche se a volte, anche un tacito silenzio che urla amore, è sufficiente a una soffocata lacrima...quella che oggi mi hai inconsapevolmente strappato...grazie! Buon fine settimana anche te...
RispondiEliminaBellissimo, non ci sono parole per definire una anima così grande...
RispondiElimina...ciao Ro, grazie delle tue parole che toccano il cuore...un sincero abbraccio...
EliminaGrazie per i versi, molto belli e così il tuo post e il tuo blog.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda , purtroppo ho sempre dormito"senza cuscino"... Un vero peccato !
...ciao Nella...se può consolarti non sei la sola ad aver dormito senza quel soffice cuscino...ciao...
EliminaEinfach wundervoll, sehr bewegend
RispondiEliminaDanke für den Post
...Helge thanks ... freuen uns auf Ihre Schritt sehen und dass die Post war nach Ihren Wünschen ... ciuss...
EliminaBuongiorno Sergio!
RispondiElimina...ciao Marie...come stai? Spero bene...un abbraccio...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina...Da, Laura, piept mamei este primul pas pentru o creștere bună în viață. Va multumim pentru comentariu ... salut inima emoțională ...
EliminaCiao amico mio caro..
RispondiEliminaecco che mi ritrovo a sorvolare sui tuoi cieli,
e ne scopro il sapore poetico per la madre,
Bellissimi versi che tracciano tristi sentieri malinconici come egli stessa è "la madre" quando viene a mancare, quando ti accorgiamo che ne abbiamo più bisogno.
egli è pienezza e vuoto..
egli riempie e svuota le nostre vite,
Restiamo noi figli,
a colmare d'amore
Plasmare con le nostre parole,
colei che tanto ci manca!
Sei sempre un maestro splendido...
Abbraccio con tutto il mio Cuore <3
Buona domenica e buon lunedì..Gabry
...ciao cara Gabry, rispondo con un po' di ritardo al tuo commento sentito e delicato...ti abbraccio anch'io...
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